lunedì 17 ottobre 2011

La gente della notte



La notte è diversa. Non è solo una questione di luce, di stanchezza o di negozi chiusi, è proprio un mondo parallelo legato da fragili ponti con la vita di tutti i giorni.
Il buio avvolge cose e persone con un aura di mistero, gli androni dei palazzi diventano ricovo per senzatetto e sbandati, i giardinetti raccolgono i soggetti più strani con la facilità con cui si raccolgono i funghi senza ciabatte in piscina, le macchine diventano strane creature, predatori di semafori lampeggianti incredibilmente silenziosi e rapidi. Ci si danno gli appuntamenti più strani la notte, per fare le cose più strane, le cose che la luce del giorno mette a nudo e non tollera. La notte è il momento per andare a lucciole, ce ne sono tante, per tutti i gusti e in tutte le zone della città. Si spegne il sole e si accendono le insegne al neon dei locali per soli uomini (o uomini soli, come si dice), lap-dance, american bar, night club, alcuni prestigiosissimi e con l'obbligo della giacca, altri poco più che bettole prese in prestito da un sobborgo di qualche scalcagnata città caraibica.

Di notte si puliscono le strade, ed è impressionante quanti cumuli di spazzatura vengano lasciati in giro.
Di notte si sporcano le strade, ed è impressionante quanta gente "sporca" venga lasciata in giro.
Al buio lavorano anche i soccorritori, e con una posizione privilegiata: la divisa permette di rompere facilmente lo sguardo torvo di chi nella notte ci vive, quello sguardo tipico del sospetto e dell'esperienza. La nostra divisa permette di avvicinarsi, le divise più sul blu invece sono guardate da lontano, in un guardie e ladri che ha come parco giochi tutta la città, si rincorrono in continuazione e durante le uscite in ambulanza capita di incrociare più volte la stessa pattuglia nelle zone più diverse.

Le sirene dell'ambulanza (e non solo le nostre) di notte funzionano meglio. Il rumore non è coperto dal sommesso borbottare dei motori, e la luce blu schiaffeggia palazzi e finestre incautamente lasciate senza protezione. Ma la gente della notte non si scompone molto, è assolutamente normale per loro vedere sfrecciare un qualche mezzo di soccorso, noi siamo gli abitanti della notte che al contrario degli altri fanno di tutto per essere visti, e spicchiamo in mezzo a una popolazione che si mescola abilmente alle ombre.

La notte è più bella, quando si termina il servizio e si lascia la sede per tornare alla vita di tutti i giorni, tra le 6 e le 7 del mattino mentre tutto si sta rimettendo in moto, si sente la mancanza di quella dimensione parallela, il giorno è così chiassoso e costruito, mentre la notte anche la nostra sirena trova un posto tra gli altri rumori.
La notte, la maschera che portiamo non regge, appassisce, e si vede sotto.


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1 commento:

  1. complimenti, davvero bello ed emozionante quello che hai scritto, soccorritrice anch'io quindi ti capisco...bello davvero

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