lunedì 19 settembre 2011

Il Massaggio cardiaco



Provate a dire 142 nomi di nazioni diverse, provate. Non è mica così facile vero? Ora pensiamo che Baywatch è stato tradotto in 44 lingue e distribuito appunto nella bellezza di 142 paesi, non c'è da stupirsi quindi che sia la serie televisiva più vista al mondo!
Personalmente non ne sono mai stato un appassionato spettatore, ma ammetto che per un certo periodo della mia vita, a causa più che altro di un fortuito posizionamento temporale, mi è capitato di seguirla. Una cosa mi è rimasta in mente, forse due in effetti, ma solo una di queste ha a che fare con il contenuto delle nostre pagine dato che non trattiamo di chirurgia plastica: la rianimazione in spiaggia. Una puntata sì e l'altra pure il buon Mitch Buchannon si ritrovava alle prese con un bagnante in arresto cardio circolatorio e procedeva al massaggio cardiaco tra gli sguardi trepidanti dei presenti. Inutile dire che quella visione abbia completamente falsato la mia percezione della rianimazione, facendomi credere che si possano riportare in vita i morti con cinque, numero cinque, colpi al torace (ricordo proprio le voci che contavano concitatamente "Uno, due, tre, quattro, cinque!" prima di insufflare e riceversi la sputata di acqua dell'affogato tornato tra i vivi).

Manco a dirlo, nella realtà siamo ben lontani dalla rappresentazione televisiva, siamo ben lontani sotto ogni punto di vista: non siamo sulla sabbia dell'assolata California, non siamo circondati da gente in costume e, soprattutto, il malcapitato massaggiato non si rialza in pochi secondi permettendoci un suadente sguardo di compiaciuta intesa da incrociare con gli adoranti occhioni della bella ragazza di turno.
Accertata l'incoscienza del paziente (non nel senso che sia un tizio che attraversa col rosso bendato, nel senso proprio di mancanza della consapevolezza di se e dell'orientamento nel tempo e nello spazio) lo si dispone su un piano rigido e si controlla la pervietà delle vie aeree. Si controlla che non respiri e che non si muova per 10 secondi e si decreta l'ACC (Arresto Cardio Circolatorio) incominciando le compressioni toraciche. Dopo trenta compressioni (trenta, non cinque) si praticano due insufflazioni con l'ambu e si continua così fino a nuove indicazioni della centrale operativa.

Abbiamo già parlato su queste pagine del corso per diventare Soccorritori e di quanta attenzione venga data alla pratica. Una delle attività maggiormente svolte è l'addestramento al BLS, il Basic Life Support, che comprende tra le altre cose anche il massaggio cardiaco per il quale ci si esercita con dei manichini che simulano più o meno il comportamento della cassa toracica umana e si ascoltano le raccomandazioni degli istruttori: "E' faticoso, dosate la forza, tenete d'occhio i familiari del paziente, attenti alle costole...".
Per esperienza personale, durante un qualsiasi addestramento, si tende a dipingere la situazione più dura di quanto non sia in realtà, così da preparare gli allievi al peggio possibile. Ora, nel caso del mio addestramento BLS posso dire che non fosse un'esagerazione: massaggiare è veramente faticoso, si opera veramente in contesti estremamente pesanti dal punto di vista psicologico e le costole si frantumano veramente sotto le compressioni. Ah, e il paziente non si risveglia.
Il massaggio cardiaco può dunque fare la differenza, ma non è una pratica miracolosa in grado di resuscitare la gente, anche se lo si vede scritto negli occhi di tutti i presenti, soccorritori compresi, che ci si spera sempre.


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