venerdì 9 settembre 2011

Necessario addestramento e fondamentale esperienza.



Il cammino per diventare un Soccorritore Esecutore (almeno in Lombardia) è moderatamente lungo, ma non particolarmente complesso. Il corso che si deve seguire prima di sostenere l'esame per la qualificazione regionale dura 120 ore, ma tratta più che altro materie che più o meno tutti conosciamo grazie a qualche ricordo dalle ore di scienze alle scuole medie, non sono dunque molte le ore veramente nuove, e queste sono più che altro dedicate all'effettiva attività che si svolge in ambulanza e all'utilizzo dei presidi medici con cui abbiamo a che fare (niente di che, ma è sempre meglio sapere come aprire la bombola d'ossigeno invece che stare a svitarla un po' dappertutto davanti a pazienti interdetti).
Molte ore sono dedicate alla pratica, si ripetono più e più volte degli scenari d'intervento in maniera da fissare nella memoria le procedure e i protocolli, così s'impara a gestire un po' tutto, dall'incidente stradale all'infarto.

Dopo il corso c'è l'esame, a cui magari dedicheremo un post più avanti, dopo il quale per quanto ne sa il 118, il novello soccorritore è in grado di coordinare l'equipaggio di un'ambulanza. Chiaramente non è affatto così, perché se da un lato è vero che dal punto di vista formale nulla distingue il neo certificato dal suo collega con vent'anni d'esperienza, sarà proprio quest'ultima a fare la differenza una volta sul campo con tanti piccoli "trucchi del mestiere" che migliorano le prestazioni.
Sapere come manovrare bene la barella, sapere qual'è il modo meno faticoso di portare un paziente di cento chili giù per cinque piani di scale, sapere che magari un sacchetto della spazzatura può essere utile che non si sa mai, un po' come qualche paio di guanti extra quando si maneggia qualcuno preso a bottigliate... Insomma, l'addestramento è chiaramente fondamentale, ma per essere veramente formati bisogna averne viste tante.

Detto questo potrebbe sembrare che ci sia un tetto massimo alle esperienze, un numero chiuso di tipologie di intervento che una volta esaurito si tratta solo di vedere le repliche. Non è così, anche se è vero che ci sono alcune missioni che sembrano ripetersi con una certa frequenza (anziano caduto in casa, ubriaco in strada, incidente di bassa gravità) capiterà sempre di trovare qualcosa di nuovo.
Magari, dopo dieci anni di esperienza, si viene per la prima volta assegnati al trasporto di materiale biologico da un ospedale all'altro. Niente di particolarmente adrenalinico, solo un piccolo esempio per sottolineare come il bagaglio di esperienza non sia mai veramente pieno.


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